l'indice ROD (Return On Debt), è un indice di bilancio in grado di misurare il valore, in termini percentuali, della redditività del capitale preso in prestito da terzi.
Più precisamente questo indice non misura direttamente la redditività, ma misura invece quanto questa sia influenzata dai costi relativi ai finanziamenti e quindi il peso dei tassi di interesse applicati mediamente sui debiti.
Viene ottenuto dal rapporto tra reddito netto e debiti a breve e lungo termine.
ROD= REDDITO NETTO/ DEBITI A BREVE TERMINE+ DEBITI A LUNGO TERMINE
In certi casi alcuni analisti considerano solamente i debiti a lungo termine.
Il reddito netto è rappresentato dai ricavi totali dell’azienda meno le spese sostenute per gestire l’attività commerciale, come spese operative, tasse, ammortamenti…
Si può facilmente ottenere dal conto economico.
Il denominatore è invece rappresentato dai debiti a breve e a lungo termine.
Quelli a breve termine sono obbligazioni che scadono entro un anno e fanno parte delle passività correnti, mentre quelli a lungo termine sono passività non correnti delle quali si prevede l’estinzione non entro l’anno corrente.
Da questo punto di vista va ricordato che debiti e passività sono valori corrispondenti.
Il debito è l’importo di denaro o capitale preso in prestito per finanziare l’attività aziendale; le passività invece sono in generale qualcosa che l’azienda nei confronti di altre entità, come banche, clienti e impiegati, non necessariamente sotto forma di debito.
Quindi si può affermare che tutti i debiti sono passività, ma non tutte le passività sono debiti.
Per capire come interpretare l'indice ROD (Return On Debt) supponiamo che un’azienda abbia un reddito netto di 750.000 nell’ultimo anno e un debito medio di 16.500.000 con un tasso di interesse medio del 1.7%.
Il ROD sarà quindi:
ROD = 750.000 / 16.500.000 = 0.0454 cioè il 4.6%
Ciò significa che se ad esempio l’azienda presa in analisi paga un interesse medio del 1.7% su mutui e prestiti, ne ottiene il 4.6% di beneficio dalla propria attività attraverso anche l'indebitamento.
Il risultato va però contestualizzato considerando le componenti di bilancio che possono avere influenzato il risultato e paragonando sempre il valore dell’indice con quello degli anni precedenti.
Alcune variabili possono essere ad esempio elementi non ricorrenti del conto economico che hanno distorto l’utile netto oppure modifiche dell’aliquota fiscale.
Risulta molto efficace confrontare il ROD con il ROI (Return On Investment); facendo questo paragone saremmo in grado di analizzare le dinamiche aziendali nel loro complesso, individuando così le aree sulle quali i manager dovranno intervenire per migliorare le performance aziendali.
Si possono presentare due casi:
ROI > ROD:
Se un indice ROI è maggiore rispetto all'indice ROD, sta ad indicare una situazione positiva per l’azienda, poiché significa che questa può effettuare ulteriori investimenti con capitale preso in prestito da terzi.
Inoltre in questo caso il rapporto di indebitamento funge da moltiplicatore aumentando il ROE Return On Equity.
ROI < ROD:
indica che l’azienda sta acquistando risorse principalmente utilizzando capitale preso in prestito da terzi; ciò porta ad una minore redditività e ad una diminuzione del ROE Return On Equity, quest’ultima causata dall’aumento del rapporto di indebitamento (DEBT RATIO: rapporto tra capitale di terzi e fondi propri).
In questo caso l’azienda dovrebbe puntare maggiormente sullo sfruttamento del capitale proprio come fonte di finanziamento principale, poiché la situazione di debito preesistente crea un aumento del costo del credito e un maggiore rischio finanziario.
Va però detto che l'indice ROD (Return On Debt) non viene utilizzato frequentemente quanto altri indicatori di redditività.
Manager e analisti si concentrano maggiormente sul ROE Return On Equity e ROC (Return on Capital).
Il ROE Return On Equity permette di comprendere meglio la redditività dell’azienda.
Il ROC (Return on Capital) è ottenuto dividendo l’utile netto per il patrimonio netto più il debito.
Questo indice è in grado di fornire una valutazione più completa poiché raggruppa a denominatore le varie tipologie di capitale, indipendentemente dalla loro provenienza (debito o capitale proprio).
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