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Life Cycle Assessment (LCA): la valutazione del ciclo di vita


Cos’è il Life Cycle Assessment (LCA)

Il Life Cycle Assessment (LCA), noto in italiano come “valutazione del ciclo di vita”, è una metodologia analitica che viene utilizzata per valutare l’impatto ambientale di un prodotto, servizio o processo lungo il suo intero ciclo di vita. Vengono perciò prese in analisi le emissioni che vengono prodotte partendo dall’estrazione delle materie prime, passando per la produzione, la distribuzione, l’utilizzo e, infine, lo smaltimento finale.

Si tratta di uno strumento fondamentale per valutare e analizzare gli impatti ambientali di un’azienda in maniera sistematica ed efficace, identificando poi punti critici all’interno del ciclo di vita, ovvero punti in cui vengono generate molte emissioni, e individuando opportunità di miglioramento, migliorando la sostenibilità dell’azienda.

Il Life Cycle Assessment viene utilizzato in diversi settori ed è particolarmente efficace in industrie come quella manifatturiera, nell’edilizia, nell’agricoltura, nell’automotive e nelle industrie legate all’energia e ai trasporti. In questi settori, la presenza di diverse fonti da cui provengono le emissioni dannose rende il LCA un’operazione che potrebbe rivelarsi complessa, ma permette allo stesso tempo di ottenere una notevole riduzione dell’impatto ambientale attraverso la razionalizzazione delle risorse e dell’utilizzo di energia.

La valutazione del ciclo di vita può, infatti, essere utilizzata per supportare le decisioni strategiche dell’impresa, migliorando la sostenibilità per promuovere la progettazione e realizzazione di prodotti e processi eco-efficienti.

In questo modo, il LCA diventa uno strumento fondamentale anche per la rendicontazione della sostenibilità, fornendo informazioni utili per la redazione del bilancio di sostenibilità e includendo al suo interno la valutazione della carbon footprint.


Life Cycle Assessment (LCA) - Headvisor


Come effettuare il Life Cycle Assessment (LCA)

La metodologia del Life Cycle Assessment è regolamentata a livello internazionale dalle norme della serie ISO 14040. A livello europeo, invece, l’importanza dell’utilizzo del LCA viene descritta all’interno del Libro Verde COM 2001/68/CE e della COM 2003/302/CE sulla Politica Integrata dei Prodotti, e viene descritta, anche se indirettamente, nei Regolamenti Europei: EMAS (Reg. 1221/2009) ed Ecolabel (Reg. 61/2010).

Le norme ISO della serie 14040 indicano che la valutazione del ciclo di vita viene effettuata secondo le seguenti fasi:

  1. Definizione degli obiettivi e dello scopo (ISO 14041): in questa fase vengono stabiliti gli obiettivi e lo scopo dell’analisi, determinando quali impatti ambientali verranno considerati a quali saranno i confini del sistema.
  2. Life Cycle Inventary (LCI) (ISO 14041): vengono identificate e quantificate le materie prima, l’energia utilizzata e le emissioni associate ad ogni fase del ciclo di vita del prodotto, servizio o processo.
  3. Life Cycle Impact Assessment (LCIA) (ISO 14041): nella fase di valutazione dell’impatto del ciclo di vita, vengono valutati gli impatti identificati nella fase precedente (Life Cycle Inventory), attraverso l’utilizzo di indicatori di impatto ambientale, come l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, l’utilizzo di risorse naturali, le emissioni di gas serra, l’acidificazione ecc.
  4. Interpretazione dei risultati (ISO 14043): nella fase finale del Life Cycle Assessment, vengono interpretati e valutati i risultati ottenuti, individuando quali sono le principali fonti di impatto ed identificando opportunità per migliorare le prestazioni ambientali del prodotto o processo preso in analisi.


Life Cycle Assessment e Life Cycle Thinking

L’utilizzo della metodologia del Life Cycle Assessment rappresenta il primo passo per implementare a livello operativo il Life Cycle Thinking (LCT), ovvero un approccio che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, servizio o processo nella quantificazione degli impatti ambientali ed energetici.

Il LCT permette di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e le emissioni ambientali, migliorando al contempo le prestazioni sociali ed economiche legate alle tematiche ESG.

L’utilizzo di questi strumenti e delle logiche che li caratterizzano, permette, ad esempio, di individuare i materiali a minor impatto ambientale, andando quindi a sostituire risorse e materie prime ad alto impatto con altre che impattano meno l’ambiente, promuovendo in questo modo soluzioni attente alla sostenibilità ambientale.


Life Cycle Assessment e Carbon Footprint

Il calcolo della carbon footprint e il Life Cycle Assessment sono strettamente correlati.

La carbon footprint (o impronta di carbonio) è la quantificazione degli impatti di un’azienda in termini di emissioni totali di gas effetto serra nell’atmosfera. Gli impegni per ridurre tali emissioni sono stati definiti già dal Protocollo di Kyoto e sono stati affermati nuovamente all’interno dell’Agenda 2030 e in particolare nell’obiettivo 13 (combattere il cambiamento climatico).

L’Agenda 2030 pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

Il calcolo della carbon footprint può essere considerato un calcolo interno al LCA, in cui si pone il focus sulle emissioni di gas serra lungo l’intero ciclo di vita del prodotto o processo perso in analisi, esprimendo poi i risultati in termini di CO2eq.


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Se vuoi conoscere a fondo il Life Cycle Assessment leggi questo articolo: "Life Cycle Assessment (LCA): cos’è la valutazione del ciclo di vita".


Se invece vuoi approfondire altre tematiche legate alla sostenibilità ambientale leggendo i contenuti del nostro sito.

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