L'avvento di Industria 4.0 ha portato con sé una trasformazione radicale nei processi produttivi, con un'enfasi crescente sulla vantaggi della digitalizzazione e sull'integrazione delle tecnologie avanzate. In questo contesto, in Italia sono stati introdotte diverse misure per agevolare l'acquisto di beni strumentali di tipo 4.0.
Questi beni, che abbracciano l'Internet delle cose (IoT), l'intelligenza artificiale (IA), la robotica e altre tecnologie emergenti, offrono numerosi vantaggi competitivi.
È fondamentale però, per continuare a beneficiare di queste agevolazioni, implementare strategie al fine di mantenere i requisiti industria 4.0.
Se i beni strumentali 4.0, sia periziati che non, dopo la concessione del contributo non risultano più aderenti alla normativa originale il contributo può essere soggetto ad una re-determinazione dell'agevolazione da parte dell'agenzia delle entrate.
Nel caso invece di irregolarità nella dichiarazione del beneficio 4.0 si potrebbe incorrere in gravi sanzioni (anche di natura penale).
I requisiti Industria 4.0 devono essere obbligatoriamente almeno 7 o, come definiti dalla normativa 5 obbligatori più 2 di 3. I beni strumentali, per permettere l'accesso al credito d'imposta.
I beni strumentali devono inoltre avere due dei “requisiti ulteriori” definiti dalla normativa:
Molte imprese, dopo aver ottenuto i benefici iniziali, possono trovarsi di fronte alla situazione di trascurare la conformità continua ai requisiti richiesti per i beni agevolati 4.0.
Mantenere i requisiti industria 4.0 significa anche essere in continua adesione con tutte le normative: un bene 4.0 che beneficia di agevolazioni Transizione 4.0 deve rimanere in Italia per tutto il periodo durante il cui l'impresa sta beneficiando del contributo.
Nello stesso modo non può essere venduto o ceduto, anche in Italia, unica eccezione che sia spostato in uno stabilimento della stessa impresa, sempre italiano e che le perizie siano conseguentemente aggiornate.
Questi sono solo alcuni dei casi in cui è fondamentale mantenere i requisiti industria 4.0, pena la perdita dei vantaggi contributivi esistenti (anche già ricevuti). Serve insomma dimostrare quelli che sono i reali vantaggi della digitalizzazione di Industria 4.0
Il credito d'imposta per beni strumentali 4.0 è un incentivo fiscale che agevola le imprese nell'acquisto di beni tecnologici avanzati, promuovendo l'innovazione e la competitività. L'agevolazione, disciplinata dalla Legge di Bilancio sin dal 2017, ha consentito alle aziende sul territorio nazionale di detrarre una percentuale dei costi sostenuti per l'acquisto di beni strumentali 4.0, quali macchinari e software ricompresi in due elenchi contenenti i criteri che i beni dovevano avere per ottenere l'accesso al credito.
L'adozione dell'Industria 4.0 nell'industria ha portato a diversi risultati positivi non solo quelli economici:
In sintesi, l'Industria 4.0 ha contribuito a trasformare il panorama industriale, migliorando l'efficienza, la flessibilità e la competitività delle imprese.
Non è solamente sufficiente l'acquisto del bene e la sua messa in funzione per poter usufruire dell'agevolazione i suddetti beni infatti devono mantenere i requisiti industria 4.0 di cui sopra.
È corretto precisare che la perizia da parte di un soggetto terzo è obbligatoria unicamente se il bene ha un valore superiore a 300.000 euro, mentre per beni d'importo inferiore può essere sufficiente un'autocertificazione da parte del Legale Rappresentante che attesti la conformità alla norma di Legge e fissi lo stato di fatto al momento della realizzazione dell'investimento.
Occorrerà però nel tempo garantire di mantenere i requisiti Industria 4.0 identificati al momento dell'ottenimento del beneficio anche nei periodi successivi per evitare in caso di controllo dell'agenzia delle entrate, il rischio di revoca del beneficio e relativa sanzione amministrativa. O peggio, in caso di inadeguata autocertificazione, sanzioni penali rivolte al Legale Rappresentante.
Nasce quindi per le imprese l'esigenza della "Provabilità del rispetto dei requisiti industria 4.0 per futuri accertamenti”. Ad oggi non sono state definite modalità specifiche per tale adempimento, ma è consigliabile attestare annualmente il rispetto della Normativa mediante la verifica di un soggetto abilitato.
La vera domanda tuttavia dovrebbe essere la seguente: il legislatore con Industria 4.0 cosa voleva ottenere?
Le molteplici risposte passano tutte attraverso una innovazione tecnologica della nostra industria. Passare cioè da un modello tradizionale ad un modello di raccolta dati e interconnessione che spinga i manager delle industrie a governare e fruire dei dati in modo funzionale e imprescindibile
Ecco quindi com molte aziende hanno giustamente goduto del beneficio introducendo tecnologia di controllo e raccolta dati per migliorare la gestione dei reparti produttivi e automatizzare lo sviluppo del lavoro
Purtroppo però sono molti i casi di incompatibilità o pressapochismo che alcune aziende hanno adottato nel cercare unicamente il beneficio economico/fiscale della normativa anzichè il beneficio reale di un tale impatto industriale (come voluto dal legislatore)
Molti fornitori e costruttori di macchine hanno utilizzato la leva commerciale dell'agevolazione per spingere le vendite dei loro impianti minimizzando o demandando ogni formalità a pochi semplici passaggi di perizia o peggio ad autocertificazione.
L'imprenditore infine potrebbe essere stato vittima di superficialità e in totale buona fede ritrovarsi oggi con un problema da affrontare in caso di verifica e controlli.
Quali sono gli elementi attestanti il mantenere i requisiti industria 4.0?
In seguito ai numerosi controlli svolti dagli organi di verifica, si è appreso come in molteplici casi la normativa sia stata recepita in modo asettico o incompleta.Proporre un addendum alla relazione tecnica del bene 4.0 in modo da tracciare i cambiamenti intercorsi ed allineare la documentazione all'effettiva implementazione ed utilizzo del bene.
inoltre per la voce di interconnessione, questa funzionalità deve essere certificata dall'azienda stessa o da un perito terzo abilitato per dichiarare l'attinenza a quanto previsto dalla Normativa vigente.
È necessario produrre documentazione che attesti l'utilizzo delle informazioni provenienti da tali sorgenti dati e dimostrare la bontà del paradigma 4.0 come inteso dal legislatore. In sintesi la norma non è stata scritta per collegare macchinari alla rete dati ma per raccogliere e UTILIZZARE queste informazioni in modo costruttivo e migliorativo.
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